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L’esortazione del professor John Keating/Robin Williams in L’attimo fuggente esprime perfettamente quel che intendo fare con questo blog: una nuotata contro la pigrizia mentale. Io ho cominciato a lavorare occupandomi di cinema: forse ero alla ricerca del movimento contenuto nella stessa radice della parola, ma non lo sapevo. Una bracciata dietro l’altra sono finito nell’oceano dell’innovazione, dove il cambiamento è la regola. Guardatevi attorno!

Chi sono

Iozzia, Giovanni Iozzia. Il mio nome probabilmente a qualcuno evocherà origine meridionali, confermate da qualche intercalare incontrollato quando parlo velocemente o quando mi arrabbio.

In effetti sono nato a Catania, dove ho vissuto fino a 18 anni, ho studiato Sociologia a Roma, dove ho cominciato a scrivere per i giornali. Ma ho cominciato a fare il giornalista davvero nella mia città natale: ho partecipato alla fondazione di un nuovo giornale, l’ho visto morire insieme con il suo direttore, l’indimenticabile Giuseppe Fava. Ho provato a resistere e a restare ma il caso e la voglia di non accontentarsi mi hanno portato a Milano.

In questo blog raccolgo miei articoli sparsi nel tempo e nei diversi giornali, siti, numeri unici, eventi. Ma anche nuove riflessioni, immagini, emozioni.

Ci saranno i miei temi professionali ma anche (più avanti) le mie passioni private.

Voglio fare tutto da solo, perché questa per me è anche una palestra dove tenere in forma il cervello, e quindi andrò avanti per prove e tentativi.

Lo faccio soprattutto per me. Ma anche per chi mi conosce già, e mi segue, e per chi mi conoscerà e avrà voglia di seguirmi.

Sono giornalista professionista dal 1982 e non ho mai pensato di fare altro. La convinzione matura tra Roma e Catania verso la fine degli studi universitari. È quella che potrei chiamare con il maestro Francesco Alberoni lo “statu nascenti”, quando prevalgono entusiasmo, passione e un pizzico di incoscienza. Mi sono laureato con due anni di ritardo ma a Catania sono stato buttato in acqua senza saper nuotare e ho imparato molto, facendo di tutto: dall’impaginazione alle recensioni dei film, dalla cronaca nera alla giudiziaria.

A Milano ho cominciato in un mensile di personal business, Gente Money edito allora da Rusconi, sono poi passato a ItaliaOggi dove mi sono divertito facendo le pagine di Media e Marketing e molto altro. Quindi sono tornato ai periodici: Campus, Class, Capital. Nel mensile della Rizzoli (come si chiamava allora la casa editrice di via Crescenzago) mi sono fermato 15 anni, da caporedattore a direttore responsabile, fino alla cessione del mensile alla Class Editori. Era il momento di cambiare: sono passato alla Mondadori, dove ho fatto il caporedattore di Chi, poi il vicedirettore e quindi il condirettore di PanoramaEconomy.

Dal 2013 ho deciso di investire sul digitale e ho fondato EconomyUp. Da lì è cominciata la mia seconda vita professionale: l’esperienza è servita ma ancora di più sono state fondamentali la curiosità, la voglia di imparare e di guardare avanti. Ma questo è un altro discorso che va oltre il mio profilo professionale